Sistemi di gestione: la qualità come il baseball

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Se me lo avessero detto, non ci avrei creduto: un giorno avrei associato il mio lavoro di Consulente sui Sistemi di gestione a uno sport …e avrei scelto il baseball!

Da tempo ritengo fondamentale che concetti esplicativi dei Sistemi di gestione e della Qualità vengano espressi usando termini accessibili. Poi ho compreso che metterli in correlazione con uno sport è la scelta più efficace, visto che molti di noi, almeno una volta, ne hanno praticato uno o ne sono appassionati.

Perciò oggi ti racconto:

 

 

 

Se il tuo lavoro fosse uno sport, sarebbe…?

 

Trovo piuttosto difficile parlare di Sistemi di gestione con chi non ne ha familiarità perché da fuori appaiono un incomprensibile plico di documenti (guarda il video) e mi capita di dover generalizzare.

lanciatore, baseballCon l’intento di superare questa difficoltà ho iniziato a riflettere su come rendere tutto più semplice e mi sono chiesta:

immagina di dovere rappresentare il tuo lavoro con una parola, anzi uno sport, su quale ricadrebbe la tua scelta? Quale lo descriverebbe meglio?

La risposta non è stata scontata e, anzi, ha richiesto tempo: se il mio lavoro fosse uno sport, sarebbe il baseball.

In Italia è poco praticato, considerato noioso e difficile da capire.
Lo pensavo anche io, lo ammetto, finché ho assistito a una partita del campionato di serie A1.

Sebbene inizialmente lo reputassi lento e complesso per i miei gusti, qualcosa mi ha fatto ugualmente appassionare a questo sport.
Non ho compreso subito di cosa si trattasse, ma poi ho afferrato: c’è una reale similitudine tra il mio lavoro e il baseball, ecco perché lo trovo così attraente!

 

 

 

E’ l’approccio che conta: nella Qualità, come nel baseball

 

Uno dei principi fondamentali della Qualità (e di tutti i Sistemi di gestione) è l’approccio per processi, secondo cui:

risultati prevedibili e costanti si possono ottenere quando tutte le attività di un’organizzazione sono interconnesse.

 

Naturalmente questo presuppone che si abbia piena e profonda conoscenza almeno di:

  • le richieste del cliente (compreso quanto “auspicato” ma, spesso, non dichiarato),
  • i dettagli di tutte le fasi di lavoro,
  • le risorse (umane, tecniche/tecnologiche, finanziarie…) necessarie,
  • i controlli per ogni processo,
  • il livello di performance che ci si prefigge di raggiungere.

Un’organizzazione con un buon Sistema di gestione, infatti, lavora in modo coerente:

  • la strategia è alla base di tutto perché nulla è lasciato al caso,
  • attività, risorse e controlli sono sempre coordinati tra loro,
  • le conseguenze di una circostanza possono propagarsi sull’intera organizzazione (pensa solo un attimo a un ritardo nella consegna di materiali: produzione ritardata, tempistiche da recuperare, cliente insoddisfatto, calo dell’immagine aziendale… ti suona familiare?),
  • gli effetti di qualcosa vengono sempre analizzati per determinarne le cause, prevenirne il ripetersi ma, soprattutto, comprendere quale miglioramento se ne può trarre.

Per quel che ho visto e compreso finora del baseball (mi perdonino i più esperti se ho semplificato troppo!) i risultati si ottengono in modo del tutto analogo ai Sistemi di gestione.

Un manager capace, infatti, stabilisce la tattica ottimale dopo avere approfondito la conoscenza di ciascun giocatore, avendo piena comprensione delle regole del gioco, allenando le sue “risorse” affinché siano sempre attente a ciò che fanno i compagni, assicurandosi che rispondano rapidamente a tutte le variabili del gioco, puntando sempre al massimo risultato.

Nel baseball, quindi, come nella Qualità e nei Sistemi di gestione, ciò che conta è:

  • un approccio sistemico,
  • l’adozione di azioni coordinate e
  • il prestare massima attenzione a tutti i processi che portano al raggiungimento del risultato finale.

 

 

Perché proprio il baseball

 

squadra, team, vittoria, baseballA differenza di altre discipline, ritengo questo sia un vero sport di squadra: tutti gli “attori” in campo sono protagonisti perché solo grazie al lavoro sincronizzato di ciascuno si arriva a casa base e si ottiene il punto.

Nelle altre discipline (pensa al calcio o al basket, ma anche al rugby), il player in possesso di palla ha la facoltà, anche da solo, grazie alla sua abilità, di superare gli avversari e segnare.

Mentre nel baseball ciò non è possibile: un giocatore in seconda base, ad esempio, deve prima passare in terza e, solo dopo, può raggiungere casa base.
Ma questo accade solo se una serie di azioni sono state eseguite dagli altri nella giusta sequenza e con un timing ottimale.

Costruire il punto, quindi, è frutto di azioni svolte in armonia da tutti i giocatori in campo: basta che uno di loro si disconnetta e perda sintonia con gli altri ad inficiare il risultato, a danneggiare gli sforzi dell’intera squadra.

E non bisogna dimenticare che il baseball è uno sport imprevedibile:

Non è finita finché non è finita (Laurence Peter “Yogi” Berra, New York Yankees).

 

 

Siamo alla fine

Ti ho raccontato perché ho accomunato uno sport al mio lavoro, cos’hanno in comune Qualità e baseball e perché ho scelto proprio questo sport come parallelismo con ciò che faccio.

Spero sia tutto chiaro, ma se hai delle domande, scrivimi senza impegno.

Se vuoi metterti alla prova, poi, fai anche tu questo esercizio:
basterà chiederti quali sono le regole del tuo lavoro, cosa lo caratterizza e lo rende unico, cosa ne determina l’efficacia e perché 😉

 

PS. Ho usato il maschile perché il baseball è praticato soprattutto dagli uomini (alle donne è riservato il softball), anche se non è vero in assoluto e, come nella Qualità, dipende! 😉

 

 

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