Conversazioni efficaci? Ecco come!

Dïàlogo s. m. [dal lat. «conversare, discorrere»] – Discorso, colloquio fra due o più persone (fonte: Treccani.it).
 
Dialogare con le persone è indispensabile: siano essi clienti, colleghi, competitor, dipendenti, vicini di stabilimento, portatori di interessi, ecc.
Ma per un buon dialogo è indispensabile un ottimo ascolto, che va praticato per capire, anziché (solo) per rispondere❗
 
Per Daniel Stillman* il segreto per creare conversazioni più profonde è Rallentare (clicca qui per leggere il suo interessante articolo).
 
Secondo Daniel, infatti:
🗣  le Conversazioni convenzionali fanno avanzare le cose: comprendere lo stato dell’arte, un presupposto o un fatto accaduto, ad esempio. Si sviluppano così: chiedo – ascolto – chiedo – ascolto – chiedo – ascolto…
 
🗣  Con l’Ascolto attivo si scende più in profondità:
chiedo – parafraso e confermo di avere capito bene – ascolto – chiedo – parafraso e confermo di avere capito bene – ascolto…
 
🗣  Il Triangolo dell’ascolto, infine, serve per comprendere esattamente lo scenario in cui ci si trova.
 
 
Usando questo metodo, infatti, si rallenta lo scambio, si analizza il contesto, si prende tempo per capire (per trovare più soluzioni, ad esempio, e rispondere).
 
 
Funziona così:
  • inizia da una domanda davvero potente, importante;
  • ascolta in modo attivo (cioè parafrasa e conferma di aver capito bene);
  • chiedi di nuovo, senza passare subito all’argomento successivo: sposta di poco la domanda per entrare più in profondità ed evitare di fare leva su preconcetti o convinzioni preesistenti. Serve “triangolare” la tua comprensione della posizione e/o del pensiero della persona che hai davanti.
 
Bonus: il Triangolo dell’ascolto funziona anche per smorzare le conversazioni “accese” perché fa sentire le persone realmente ascoltate❗
 
 
Proverai a usare il Triangolo dell’ascolto?
Fammi sapere nei commenti, se ti va 😉
 
 
 
 
(*) Daniel Stillman è un noto comunicatore e facilitatore di Design Thinking, che gira il mondo per aiutare manager e dirigenti ad attivare nuovi modi di pensare e modi migliori di fare le cose.
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